Il circolo Sel di Anagni critica apertamente un comunicato emesso da "Progetto Anagni", neo realtà che si dichiara "braccio dell'amministrazione". Di seguito la nota emessa dai vendoliani: «Dopo aver letto il comunicato stampa di “Progetto Anagni”, replica watches movimento definitosi politico-culturale con sede in casa Barnekow, abbiamo appreso che gran parte delle funzioni proprie del Comune saranno trasferite a casa Barnekow. Infatti il comunicato ci informa che ci saranno in quella sede a disposizione dei cittadini sia il Presidente del Consiglio comunale che i consiglieri Alfredo Cicconi, Simone Pace e Paolo Lanzi. Progetto Anagni si propone come: Cinghia di trasmissione delle istanze dei cittadini; Cassa di risonanza dei problemi della città; Volano di programmazione. E’ evidente che questi consiglieri comunali, anche con incarichi e deleghe, non credono che la loro Amministrazione sia in grado di ascoltare le istanze dei cittadini, di percepire ed affrontare i problemi della città né, tantomeno, di fare un minimo di programmazione. Quale sarà quella strana motivazione per cui le stesse persone che al palazzo comunale si sentono incapaci diventano brave a casa Barnekow? Dunque, andremo tutti a casa Barnekow a fare la fila davanti allo “sportello del cittadino”. Ma c’è di più nel comunicato: vogliono diventare “braccio dell’Amministrazione”. Che? Il braccio dell’Amministrazione! Ma allora il Sindaco, la Giunta – continua il comunicato - e tutta la struttura tecnico-burocratica del Comune a che servono? Andiamo avanti con la lettura del comunicato. Il movimento si propone di operare come: Trasformatori efficaci delle risorse locali; Generatori di nuove risorse. Dato che non si sta parlando di energia elettrica, sarebbe opportuno chiarire il senso ed il significato dei termini utilizzati, sì da poter far intendere ciò che effettivamente il movimento si propone. Quanto alle proposte strettamente politiche di Progetto Anagni il movimento apre alle idee sane ed alle forze sane della città cioè all’area riformista e all’area cattolica-clericale (per stare strettamente al testo del comunicato). Se ne deduce che nella sinistra non ci sono idee e forze sane. La sinistra anagnina, bontà loro, non è assolutamente coinvolta nel progetto, noi di Sel siamo gratificati per l’esclusione e spieghiamo il perché. Tra le righe del comunicato, in mezzo alle confusioni di ruoli e agli ameni riferimenti al “panepapato”, leggiamo della dichiarata voglia di cambiare radicalmente lo scenario politico-civile della città condiviso da professionisti e cittadini. Sull’improprio dualismo professionisti e cittadini e in particolare sull’uso del termine professionisti, i promotori di Progetto Anagni si sono traditi scoprendo le loro intenzioni e la loro vera natura politica. Sono elitari, nel progetto contano solo i professionisti e non altre categorie. Vogliono rappresentare solo una parte ristretta della collettività e gli interessi di pochi soggetti. Non è un movimento politico-culturale ma somiglia più ad una loggia massonica operante in modo indipendente dal colore che può assumere l’Amministrazione. Il recente passato – conclude il circolo anagnino di Sel - di qualche vostro esponente ne è la riprova».