La UILTEC di Frosinone lancia un grido d’allarme per il territorio ciociaro: il rischio di un declino industriale si fa sempre più concreto, l’intervento delle istituzioni, dal Governo alla Regione Lazio, è ormai indispensabile. Il tempo scorre, le industrie chiudono i battenti e il numero delle famiglie in difficoltà sostenute da ammortizzatori sociali che vanno esaurendosi cresce, nel silenzio totale della politica.
E’ quanto è emerso durante la riunione di segreteria, presieduta dal Segretario Territoriale Giuseppe Caccianini, nel corso della quale è stato fatto il punto della situazione: ad eccezione della farmaceutica, i comparti della chimica fanno fatica a restare in vita, in primis la gommaplastica che vive un lungo periodo drammatico.
La sede provinciale della UILTEC di Frosinone, sita ad Anagni, ha aperto le sue porte e quelle della segreteria dove si susseguono le riunioni. Il Segretario Giuseppe Caccianini e gli altri componenti Mauro Piscitelli, Alessandro Neccia, Piero Zera e Luciano Marini, hanno dato vita ad un incontro molto dibattuto.
“Da Anagni, fino ai confini della Campania – ha detto Caccianini – stiamo vivendo un momento importante per gli sviluppi di tutti i settori di nostra competenza. Il settore automotive è in forte difficoltà, il Gruppo Prima da anni utilizza ammortizzatori sociali che non bastano più e ora si ricorre ai contratti di solidarietà. Sono oltre mille i lavoratori in difficoltà. Abbiamo aziende ceramiche che sono in attesa della riunione del prossimo 31 Luglio presso ministero del Made in Italy per l’acquisizione della Saxa Grestone da parte di un gruppo industriale. Ci sono due progetti importanti che però non decollano, mentre il tempo stringe”.
Una provincia dunque al collasso “Rispetto all’ultima riunione – ha spiegato ancora Caccianini – abbiamo notato difficoltà in aumento. La politica non ci aiuta, è incapace di sostenere chi è stato espulso dal mondo del lavoro e i progetti in essere. Manca una progettualità a livello regionale e nazionale, Frosinone è in ginocchio e chi ci rappresenta nelle istituzioni fa finta di non accorgersene”. Il lavoro cala e le industrie chiudono, non c’è una volontà di cambiare il corso degli eventi: “Il 31 luglio c’è una riunione fondamentale per la Saxa, che può dare una spinta al territorio, abbiamo chiesto alle istituzioni di entrare con forza in questo progetto per il rilancio zona sud della provincia, non si può andare avanti con gli ammortizzatori sociali. Apriamo un focus a 360 gradi in modo che qualcuno possa raccogliere l’allarme della UILTEC”.
Alessandro Neccia ha fatto il punto sul settore farmaceutico: “E’ trainante, fa ancora investimenti e assunzioni, tutto il resto è sofferenza. Dobbiamo coinvolgere le forze provinciali, sindacali, politiche, per fare la fotografia della situazione. Come sindacato vogliamo farci sentire e far arrivare la nostra voce a tutti. Il nostro territorio è invaso da investimenti sulla logistica che non producono, che dopo aver centrato i propri obiettivi, vanno via lasciando il territorio con in mano un pugno di mosche”.
Piero Zera, responsabile del comparto gommaplastica sottolinea: “Nella riunione del Gruppo Prima, sono stati decisi ammortizzatori sociali, ci sono anche altre aziende che operano nel settore in evidente difficoltà. I salari sono bassi, i posti di lavoro diminuiscono perché gli stabilimenti chiudono, gli incentivi non bastano, Stellantis va da investire in Nigeria, Marocco, Brasile ma non in Italia, occorre cambiare il corso degli eventi per salvare il territorio”.
Alessandro Piscitelli spiega: “Alla politica oggi manca la conoscenza, non siamo più nel vecchio mondo industriale, le evoluzioni o le regressioni che sono all’interno delle aziende, forse non vengono comprese, le imprese non sono seguite per le necessità che presentano. La sfida sulla green economy, la transizione, è stata lanciata. Quante specializzazioni siamo riusciti a creare qui? Nell’aerospaziale c’è ricerca sui materiali, questi possono essere utilizzati anche nell’automotive? Quanti fondi della ricerca europea la politica ciociara è riuscita a portare sul territorio? Il silenzio forse serve a far dimenticare come è stata gestita la politica industriale e ambientale negli ultimi 30 anni. Non vogliamo scaricare le colpe su chi c’è adesso ma li chiamiamo in causa. Ci sono centinaia di giovani senza lavoro che cercano di essere interessanti per le farmaceutiche ma non tutto può essere riassorbito dalle aziende di quel settore”.
Sulle scelte attuali della politica Piscitelli e tutta la Uiltec sono netti: “Oggi parliamo di presidenzialismo e autonomia differenziata, ma i problemi sono altri. L’autonomia differenziata, rispetto alle difficoltà che abbiamo non va bene. Il nostro sindacato vuole che la società vada verso una forma più solidaristica. Nelle classifiche la nostra provincia latita in ogni aspetto. Le leggi speciali possono aiutare ma se impiegate bene. Dove sono le politiche attive mai avviate? La scolarizzazione è sempre più bassa a fronte di tecnologie sempre più complesse, quali possibilità hanno i lavoratori che oggi perdono l’impiego? E’ su questi aspetti che la politica deve intervenire”
Luciano Marini, il tesoriere Uiltec aggiunge: “E’ sparito l’indotto delle grandi aziende, non c’è attenzione al territorio per via delle politiche del risparmio, con gare accentrate che non tengono conto delle esigenze del lavoratori. La politica non ha contezza dei problemi. Mancano finanziamenti e investimenti. I giovani che valgono vanno fuori perché non vengono sostenuti”.
Il Segretario Giuseppe Caccianini chiude con gli impegni futuri: “Sulle sfide che ci vedranno coinvolti chiederemo la partecipazione ai colleghi delle altre sigle sindacali. Sul tema dell’autonomia differenziata, avvieremo come UILTEC una campagna con un raccolta firme per bloccare legge dello Stato. Sugli altri temi confidiamo nella sensibilità delle altre sigle sindacali, insieme troveremo quelle che sono le azioni politiche necessarie per tornare a far dibattere sui problemi reali e, come sempre si è fatto, coinvolgendo tutte le istituzioni a partire dal Prefetto”.