La quinta edizione del Festival dei Conservatori, oltre a regalare tante emozioni all’insegna della grande musica, si arricchisce delle presenze di personaggi eccellenti.
Il primo a salire sul palco di piazzale Vittorio Veneto sarà dopodomani sera (giovedì 20 luglio) Michele Placido. Il popolare e celebrato attore e regista non solo parlerà delle sue esperienze professionali e umane, ma farà un excursus sul mondo della cultura, sulle prospettive delle nuove generazioni nella società contemporanea e sul loro diritto a coltivare sogni e passioni di cui, ad esempio, il Festival dei Conservatori si fa interprete e veicolo, ragalando ai giovani una vetrina importante e un veicolo per cercare la giusta strada nell’universo della musica.
Michele Placido non ha certo bisogno di presentazioni. Nato ad Ascoli Satriano, in provincia di Foggia, il 19 maggio 1946 è tra gli attori più carismatici e apprezzati degli ultimi quarant’anni. Vanta una lunga carriera cinematografica e teatrale, oltre ad una positiva esperienza come autore e regista.
E’ amato dal pubblico nazionale ma anche conosciuto in tutto il mondo per aver interpretato dal 1984 al 1989 il personaggio del commissario Cattani nei primi quattro capitoli dello sceneggiato "La Piovra" (di Damiano Damiani), la più popolare fiction poliziesca italiana distribuita internazionalmente in moltissimi paesi.
La passione per la recitazione nasce quando solo quattordicenne, Michele Placido recita i dialoghi di Platone nella piazza del suo paese natale. Si forma poi all'Accademia d'Arte Drammatica e debutta in teatro nel 1970 con la trasposizione dell'Orlando Furioso di Ludovico Ariosto, per la regia di Luca Ronconi. Esordisce sul piccolo schermo con "Il Picciotto" (1973) contrefacon louis vuitton e al cinema con "Romanzo popolare" (1974, di Mario Monicelli, con Ugo Tognazzi e Ornella Muti). Seguono poi "Mio Dio come sono caduta in basso" (1974, Luigi Comencini) e "Marcia trionfale" (1976, di Marco Bellocchio).
Nel "Mosè" di De Bosio (1974) interpreta Caleb. Nel 1980 è protagonista in "Volontari per destinazione ignota" e nel 1983 è Berardo Viola in "Fontamara".
Il successo e la popolarità vengono rinnovati dalla sua interpretazione dell'eroico insegnante protagonista di "Mery per sempre" (1988, di Marco Risi).
Interpreterà anche l'importante ruolo di Giovanni Falcone, magistrato ucciso dalla mafia nella strage di Capaci, nell'omonimo film di Giuseppe Ferrara. Passerà anche dalla parte dei cattivi interpretando il boss mafioso Bernardo Provenzano (2007).
Tra i suoi film ricordiamo "Pizza Connection" (1985), "Lamerica" (1994, di Gianni Amelio), "Padre e figlio" (1994, di Pasquale Pozzessere), "La lupa" (1996, di Gabriele Lavia), "Racket" (1997), "La missione" (1997), "Un uomo perbene" (1999, di Maurizio Zaccaro), "Liberate i pesci" (1999, di Cristina Comencini), "L'odore del sangue" (2004, di Mario Martone), "Arrivederci amore, ciao" (di Michele Soavi), "Le rose del deserto" (2006, di Mario Monicelli), "Piano, solo" (2007, di Riccardo Milani).
Debutta alla regia nel 1989 con "Pummarò", sul problema degli extra-comunitari, presentato al Festival di Cannes del 1990; successivamente dirige "Le amiche del cuore" (1992), di cui firma anche la sceneggiatura, "Un eroe borghese" (1995) e "Del perduto amore", presentato nel 1998 al Festival di Venezia, "Un viaggio chiamato amore" (2002), "Ovunque sei" (2004), "Romanzo criminale" (2005), storia della banda della Magliana tratta dall'omonimo romanzo di Giancarlo De Cataldo.
Dai lavori di Placido emerge uno spiccato interesse per le problematiche sociali, affrontate con grande sensibilità e coraggio.
Tra i tanti premi vinti in carriera spiccano l'Orso d'argento per il miglior attore al Festival di Berlino per Ernesto di Salvatore Samperi e quattro David di Donatello oltre a un Nastro d’Argento.
Michele Placido ha, tra l’altro, un legame speciale con la Ciociaria, avendovi studiato da ragazzo ed essendovi tornato in svariate occasioni.